ORIGINE, SIGNIFICATO E STORIA DEL COGNOME

L’evoluzione del cognome dall’epoca romana ai giorni d’oggi

L’origine etimologica del vocabolo “cognome” deriva dal latino “cognomen“, composto di “cum” e “nomen”. Infatti, già in epoca repubblicana, tutti i Romani liberi usavano tre nomi.

  • Il primo, il “praenomen“, era il nome proprio della persona e veniva imposto nel nono giorno dalla nascita, detto “dies nominalis”
  • Il secondo, il “nomen“, indicava la “gens” ed era il medesimo per tutti gli appartenenti ad essa.
  • Il terzo, il “cognomen“, sottolineava una caratteristica fisica o morale oppure il luogo di provenienza e, divenuto col tempo ereditario, designò la “familia” di appartenenza, cioè uno dei rami, patrizi o plebei, in cui si era suddivisa la “gens” originaria.

L’uso del cognome latino cessò con il progressivo decadimento politico, culturale e sociale determinato dalla caduta dell’Impero Romano di Occidente (476 d.C.).
Esso fu soppiantato da quello del solo nome personale di battesimo, così come, nella vita sociale e politica, i vecchi organismi amministrativi imperiali, con la definitiva affermazione del Cristianesimo, furono sostituiti gradualmente da quelli della Chiesa.

Il cognome moderno cominciò a nascere tra il IX ed il X secolo poiché il sorgere di un nuovo ordinamento sociale e civile e la crescita dei grandi centri urbani resero indispensabile distinguere i vari individui aventi lo stesso nome personale.

Nei secoli successivi, ed in special modo con il Rinascimento, l’uso del cognome si diffuse sempre più, parallelamente allo sviluppo politico, culturale ed economico della società.

Infine, con tempi e con modi diversi, il cognome divenne ereditario e fu reso obbligatorio per legge.

Nel corso dei secoli il cognome ha potuto subire successive trasformazioni e la forma attuale può essere perciò anche notevolmente diversa da quella primitiva.

Ciò può essere accaduto a causa di fenomeni linguistici e fonetici come la “aferesi” (soppressione di una o più lettere iniziali), la “lenizione” (trasformazione di una consonante sorda in una sonora), il “rotacismo” (trasformazione di una consonante in “r”), la “sincope” (soppressione di una o più lettere interne) ed altri.

Banali errori di trascrizione, influenze dialettali ed anche modificazioni volontarie, possono avere ulteriormente complicato questo lento processo di trasformazione che, a volte, è assai difficile ricostruire in senso inverso.

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